Le aziende di oggi affrontano sfide crescenti nel rendere i propri edifici più efficienti, sostenibili e sicuri, rispondendo al contempo a normative sempre più stringenti.
Fortunatamente, le ultime tendenze nel settore degli impianti elettrici, climatizzazione (pompe di calore), domotica, videosorveglianza ed energie rinnovabili offrono soluzioni innovative per trasformare uffici, stabilimenti e spazi commerciali in edifici intelligenti.
Nel 2025 questi trend sono al centro dell’attenzione globale: clima ed energia dominano l’agenda politica, spingendo verso tecnologie pulite e strategie industriali lungimiranti.
In questo articolo esploriamo un tema di grande attualità – l’integrazione smart degli impianti aziendali – che può aiutare la tua impresa a risparmiare, migliorare il comfort, aumentare la sicurezza e posizionarsi come leader innovativo nel proprio settore.
La transizione energetica spinge gli impianti smart nelle aziende
Negli ultimi anni la transizione energetica ha subito un’accelerazione senza precedenti.
Secondo l’International Energy Agency, entro il 2030 le fonti a basse emissioni (es.
solare, eolico) diventeranno la spina dorsale della produzione elettrica mondiale, superando il 50% del totale.
Contestualmente, l’elettrificazione dei consumi sta avanzando a ritmo spedito: si prevede una crescita esplosiva della domanda elettrica, il doppio più veloce della domanda energetica complessiva, con i veicoli elettrici nei trasporti e le pompe di calore nel riscaldamento tra i protagonisti di questo boom.
Per le aziende ciò significa due cose.
Da un lato, cresce l’opportunità di autoprodurre energia rinnovabile (ad esempio installando impianti fotovoltaici in sede) e di sfruttare tecnologie elettriche più efficienti.
Dall’altro lato, aumenta la necessità di gestire in modo intelligente questi nuovi flussi energetici.
Dopo la crisi dei costi energetici del 2022 e i recenti rincari di gas ed elettricità nel 2024, l’efficienza è diventata una priorità assoluta per tenere sotto controllo le spese operative.
Investire oggi in impianti moderni e smart è la chiave per ridurre consumi e costi domani.
Non a caso, la “Dominanza dell’elettricità” e l’aumento degli investimenti in tecnologie pulite (rinnovabili, reti intelligenti, batterie) sono indicati tra i trend chiave del 2025.
In parallelo, le istituzioni stanno incentivando questo cambiamento.
L’Unione Europea ha introdotto nuove normative – come vedremo – che impongono sistemi di building automation per migliorare l’efficienza negli edifici.
In Italia, la grande novità del biennio 2024-2025 in tema di incentivi alle imprese è il piano Industria 5.0: un credito d’imposta finanziato con 6,3 miliardi di euro dal PNRR, pensato per favorire investimenti in tecnologie 4.0 e autoproduzione di energia rinnovabile nei siti produttivi.
Anche sul fronte termico ci sono importanti agevolazioni: nel 2025 sono disponibili nuovi incentivi per installare pompe di calore ad alta efficienza, tra cui il Conto Termico 3.0 (con rimborsi fino al 65% della spesa) e un Ecobonus rinnovato.
Tutto converge verso un unico obiettivo: accelerare la transizione energetica nelle aziende, con edifici alimentati da fonti pulite e gestiti da sistemi intelligenti.
Automazione avanzata degli edifici (BACS): dalla normativa ai vantaggi concreti
Un elemento centrale di questa rivoluzione è l’automazione degli edifici.
I moderni sistemi BACS (Building Automation and Control Systems) integrano tecnologie e controlli digitali per gestire in modo ottimizzato tutti gli impianti tecnologici di un edificio: dal riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria (HVAC, spesso affidato a pompe di calore elettriche), all’illuminazione, dalle schermature solari fino ai sistemi di sicurezza e videosorveglianza.
In pratica, l’edificio cessa di essere un consumatore passivo di energia e diventa un sistema intelligente in grado di interagire con la rete elettrica, autogestire i consumi e contribuire alla stabilità del sistema energetico.
Sensori ambientali, attuatori e software di controllo permettono di regolare dinamicamente ogni parametro – temperatura, luce, qualità dell’aria, accessi – secondo le necessità reali, evitando sprechi e migliorando il comfort.
Questa non è solo un’opportunità tecnologica, ma ormai un obbligo normativo emergente.
La nuova Direttiva Europea EPBD IV (2024/1275/UE), dedicata all’efficienza degli edifici, ha reso i BACS obbligatori in molti casi.
Già dal 2025 in poi tutti i nuovi edifici non residenziali sopra una certa soglia di potenza termica dovranno installare sistemi di automazione e controllo avanzati; entro il 2029 l’obbligo si estenderà a edifici con impianti HVAC oltre i 70 kW.
Inoltre, la direttiva richiede che questi sistemi siano interoperabili (aperti a dispositivi di diversi produttori) e capaci di funzioni evolute, come: monitorare continuamente i consumi, rilevare inefficienze inviando notifiche, e persino tenere sotto controllo la qualità dell’aria interna in tempo reale.
In sintesi, la legge europea spinge affinché gli edifici aziendali diventino “smart” per davvero, e presto anche in Italia tali requisiti saranno recepiti nella normativa nazionale.
Ma al di là di rispettare le norme, perché conviene adoperare impianti domotici avanzati in azienda?
Ecco alcuni vantaggi concreti evidenziati dagli esperti:
- Efficienza energetica superiore: regolazioni dinamiche e intelligenti riducono i consumi energetici, tagliando gli sprechi e abbassando immediatamente i costi di gestione.
Un edificio smart adatta riscaldamento, condizionamento e illuminazione in base all’uso reale, evitando di climatizzare o illuminare ambienti vuoti. - Comfort ottimizzato e ambienti salubri: i sistemi BACS mantengono automaticamente condizioni ideali di temperatura, luce e qualità dell’aria, creando un ambiente più confortevole e sano per i dipendenti e i visitatori.
Questo può tradursi in maggiore benessere e produttività sul posto di lavoro. - Manutenzione predittiva e meno imprevisti: grazie ai sensori IoT, l’automazione avanzata monitora continuamente lo stato degli impianti.
Può segnalare anomalie e guasti imminenti, facilitando una manutenzione predittiva che evita fermi imprevisti e costose riparazioni urgenti.
Ciò si traduce in minori costi operativi e maggiore continuità per il business. - Controllo centralizzato anche da remoto: le piattaforme di Building Management System (BMS) permettono di supervisionare e controllare più edifici da un’unica interfaccia, anche a distanza.
Un’azienda con stabilimenti o filiali multiple può gestire tutti gli impianti in modo coordinato, applicando le stesse logiche di efficienza e ricevendo alert immediati ovunque si trovi. - Dati strategici ed ESG reporting: gli impianti smart raccolgono una mole di dati su consumi energetici, performance e condizioni ambientali.
Queste informazioni sono oro per individuare inefficienze nascoste, ottimizzare i processi e stilare report di sostenibilità (ESG – Environmental, Social, Governance) dettagliati.
Dimostrare i risultati ambientali ottenuti può migliorare la reputazione aziendale e aprire l’accesso a incentivi o finanziamenti “green”. - Maggiore valore e conformità futura: un immobile dotato di impianti efficienti e intelligenti è più appetibile sul mercato.
È future-proof, cioè già conforme a normative sempre più severe, e offre a eventuali acquirenti o conduttori costi di esercizio inferiori.
In un’epoca di case green e regolamenti stringenti, evitare la svalutazione degli edifici è fondamentale. - Flessibilità energetica e smart grid: un edificio automatizzato può dialogare con la rete elettrica esterna, ad esempio modulando i consumi in risposta alle tariffe orarie o ai picchi di domanda.
Può partecipare a programmi di demand-response (riduzione/shift dei carichi su richiesta del gestore di rete) e massimizzare l’uso dell’energia autoprodotta.
Questo significa bollette più leggere e un contributo attivo alla stabilità della rete, un aspetto sempre più importante con la crescita di fonti rinnovabili intermittenti.
Non stupisce quindi che la Commissione Europea stimi un enorme potenziale in questo ambito: implementare diffusamente i BACS potrebbe tagliare del 14% i consumi energetici primari di tutto il parco edilizio europeo entro il 2038.
Il messaggio è chiaro: il futuro degli edifici passa per l’intelligenza e l’interconnessione.
Investire ora in queste soluzioni significa costruire strutture pronte ad affrontare le sfide climatiche, normative ed economiche dei prossimi anni, assicurandosi al contempo comfort, risparmio e competitività.
Energie rinnovabili e climatizzazione efficiente: un binomio vincente
Oltre all’automazione, un altro pilastro degli impianti aziendali moderni è la simbiosi tra energie rinnovabili e sistemi di climatizzazione efficienti.
Molte imprese stanno scegliendo di installare impianti fotovoltaici sui tetti di capannoni e uffici, colonnine di ricarica per veicoli elettrici nei parcheggi e piccole batterie di accumulo: è l’era della fabbrica energeticamente autosufficiente.
Come evidenziato dai trend 2025, il solare fotovoltaico è oggi la fonte più economica per nuova capacità installata e in molti scenari diventerà la principale fonte di generazione elettrica entro il 2030.
Questa crescita esponenziale del solare – insieme al calo dei costi tecnologici – rende l’autoproduzione energetica più conveniente che mai per le aziende, specialmente considerando gli incentivi disponibili.
Tuttavia, per massimizzare i benefici delle rinnovabili serve integrarle con impianti interni efficienti.
È qui che entrano in gioco le pompe di calore, i sistemi di ventilazione a recupero di calore, l’illuminazione a LED e altre tecnologie avanzate.
Le pompe di calore, in particolare, rappresentano una soluzione chiave per decarbonizzare il riscaldamento e la climatizzazione negli edifici commerciali e industriali.
La loro importanza strategica è stata sottolineata a livello europeo: le pompe di calore per l’industria, il terziario e il residenziale sono considerate fondamentali per la sicurezza energetica e la competitività futura dell’UE.
Nel 2022, complice la crisi del gas, le installazioni di pompe di calore in Europa sono schizzate a livelli record (circa 3 milioni di unità vendute)
Anche se nel 2024 il mercato ha rallentato con la discesa dei prezzi gas, la direzione è tracciata: nei prossimi 15-20 anni milioni di edifici passeranno dai combustibili fossili a soluzioni elettriche e pulite come le pompe di calore.
Questo passaggio non solo taglierà drasticamente le emissioni di CO₂, ma rafforzerà le economie locali creando lavoro nella filiera “green”.
Per un’azienda, dunque, abbinare fotovoltaico + pompa di calore è un vero game changer: si utilizzano i kilowattora solari autoprodotti per climatizzare gli ambienti o riscaldare l’acqua sanitaria, azzerando quasi del tutto l’utilizzo di gas o altri combustibili.
Durante il giorno l’energia gratuita del sole può alimentare la climatizzazione estiva o essere immagazzinata come acqua calda o fredda (in serbatoi termici) per l’uso serale.
Viceversa, in inverno una pompa di calore efficiente può sfruttare eventuale energia da rete nelle fasce più economiche, con costi inferiori al gas tradizionale a parità di comfort.
Tutto questo, naturalmente, coordinato dai sistemi di automazione descritti prima: il BMS dell’edificio può ad esempio avviare certi impianti quando c’è surplus di fotovoltaico, o ridurre i carichi non essenziali se il consumo sta superando una soglia prefissata.
Si crea così un ecosistema energetico aziendale intelligente, dove ogni componente – produzione da rinnovabili, utilizzo elettrico per climatizzazione, illuminazione, macchinari e così via – viene orchestrato per massimizzare l’efficienza totale.
Non dimentichiamo che investire in rinnovabili e impianti efficienti porta benefici tangibili sul bilancio aziendale, spesso già nel breve termine.
I costi delle bollette si riducono, la dipendenza da fornitori esterni cala (con maggiore resilienza a future crisi energetiche), e come accennato vi sono incentivi economici significativi.
Oltre ai crediti d’imposta di Transizione/Industria 5.0 già citati, esistono i Certificati Bianchi (titoli di efficienza energetica) che premiano con contributi in conto energia i risparmi conseguiti su progetti efficientamento, nonché bandi regionali e fondi del PNRR dedicati a fotovoltaico e accumulo per le imprese.
In poche parole, mai come ora è il momento giusto per abbracciare le tecnologie sostenibili: l’ambiente ci guadagna e il conto economico dell’azienda pure.
Videosorveglianza intelligente e sicurezza integrata
Un edificio all’avanguardia non pensa solo a energia e comfort, ma anche alla sicurezza.
E anche in questo campo le tendenze 2025 parlano chiaro: la videosorveglianza intelligente basata su Intelligenza Artificiale (AI) è in forte crescita.
Le moderne videocamere IP, collegate a software AI evoluti, sono in grado di analizzare in tempo reale le immagini e rilevare situazioni anomale con una precisione impossibile da ottenere con il solo intervento umano.
Secondo gli analisti, il mercato globale della videosorveglianza spinta dall’AI passerà da circa 62 miliardi di dollari a oltre 280 miliardi tra il 2025 e il 2037; in Italia il settore varrà circa 740 milioni di dollari nel 2025 con una crescita prevista fino a quasi 1 miliardo entro il 2030.
Oltre il 60% degli esperti considera proprio l’AI uno dei trend principali che plasmeranno il futuro di questa tecnologia.
Cosa significa concretamente videosorveglianza 2.0?
Significa avere telecamere che non si limitano a registrare passivamente, ma capiscono ciò che vedono.
Ad esempio, sistemi di analisi video possono riconoscere automaticamente oggetti o persone in un’area protetta, individuare movimenti sospetti o comportamenti anomali (come intrusioni fuori orario, permanenze prolungate in zone sensibili, cadute di una persona a terra) e attivare immediatamente allarmi o notifiche al personale di sicurezza.
Possono persino analizzare il linguaggio del corpo per prevenire incidenti, o rilevare principi di incendio e perdite attraverso telecamere termografiche integrate.
L’AI consente il monitoraggio contemporaneo di decine di telecamere senza cali di attenzione, superando i limiti umani e aumentando l’efficacia del controllo.
Queste funzionalità avanzate si sposano perfettamente con un approccio integrato agli impianti.
Immagina un ufficio intelligente in cui il sistema di sicurezza dialoga con quello di automazione: se la videosorveglianza AI rileva un’intrusione di notte, potrebbe non solo inviare l’allarme ma anche accendere automaticamente le luci nell’area interessata e bloccare i varchi elettronici.
Oppure, durante l’orario di lavoro, i sensori delle telecamere potrebbero fornire dati sul numero di persone presenti in una sala e comunicare al BMS di adeguare la ventilazione per garantire aria fresca a sufficienza.
Le sinergie sono infinite.
Inoltre, l’analisi video produce dati preziosi anche per il business: ad esempio conteggio delle visite in un negozio, mappe di calore sul flusso di persone in uno showroom, ecc., informazioni che possono guidare decisioni operative e di marketing.
Ovviamente, l’adozione di sistemi di sorveglianza intelligenti pone anche questioni di privacy e conformità normativa (GDPR, rispetto delle linee guida del Garante Privacy, ecc.).
Tecnologie come il riconoscimento facciale sono sotto esame etico, e in generale serve un approccio responsabile e trasparente.
Per questo è fondamentale affidarsi a partner specializzati per progettare e installare questi sistemi avanzati.
Professionisti esperti sanno come bilanciare innovazione e rispetto delle regole, e possono aiutare l’azienda a ottenere le necessarie certificazioni e autorizzazioni.
Con il giusto supporto, la sicurezza 4.0 diventa un alleato potente: protezione attiva 24/7, meno falsi allarmi, interventi più rapidi e mirati, il tutto integrato nell’infrastruttura digitale dell’edificio smart.
Le tendenze attuali mostrano che impianti elettrici evoluti, energie rinnovabili, domotica e sistemi di sicurezza intelligenti stanno convergendo per rivoluzionare gli edifici aziendali.
Non è fantascienza, ma una realtà già in atto: dall’ufficio “green” alimentato a pannelli solari e gestito via app, al magazzino automatizzato che ottimizza luci e climatizzazione in base alle presenze, fino alla fabbrica 4.0 sicura ed efficiente grazie a sensoristica diffusa e AI.
La tecnologia offre gli strumenti, le normative e incentivi offrono la spinta, ma la scelta finale spetta alle imprese.
Adottare queste soluzioni significa abbracciare un nuovo modo di fare impiantistica, in cui sostenibilità, innovazione e risparmio vanno di pari passo.
Come abbiamo visto, i benefici sono misurabili: bollette energetiche più leggere, ambienti di lavoro più confortevoli e produttivi, zero sorprese dagli impianti, maggiore sicurezza per persone e beni, oltre a un’immagine aziendale di avanguardia e responsabilità sociale.
Al contrario, ignorare questo trend potrebbe voler dire ritrovarsi con edifici obsoleti, costosi da gestire e fuori norma nel giro di pochi anni.
La buona notizia è che non è troppo tardi per iniziare questa trasformazione: il futuro smart e sostenibile è a portata di mano, basta pianificare per tempo.
Ogni azienda, piccola o grande, può fare passi concreti – dall’installare un primo sistema di monitoraggio dei consumi, all’aggiornare l’illuminazione con sensori, fino a progettare un impianto integrato completo in una nuova sede.
Ci vogliono visione e partner affidabili.
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